maggio 03, 2008

Santa Margherita: La Cervara


Il luogo selvaggio e solitario dove sorge l'abbazia, ideale per la meditazione e la preghiera, attirò l'interesse di Padre Lanfranco di San Siro, che qui soggiornò per qualche tempo. Fu lui ad avere l'idea di edificare un monastero di Benedettini nell'antica villa della Cervara. Il 18 marzo 1360 i monaci Certosini, proprietari del terreno, acconsentirono alla vendita, e in pochi anni, con l'aiuto dell'arcivescovo di Genova Guido Scetten, venne fondato il monastero dedicato a San Gerolamo del Deserto
In breve il monastero divenne un'importante congregazione benedettina
La storia della Cervara alterna periodi di grande gloria e potere ad altri di declino: all'inizio del '400 venne gravemente danneggiata durante il conflitto tra Guelfi e Ghibellini. Nel 1435 il pontefice Eugenio IV fa eseguire alcune restaurazioni, dando facoltà ai monaci benedettini della Cervara di assolvere usurai e ladri, purché, pentiti, facciano una congrua offerta al monastero. Grazie alla protezione del Papa il monastero rifiorisce, incorporando il cenobio di S. Fruttuoso ormai decaduto dagli antichi splendori, e radunando i maggiori monasteri del nord Italia.La Cervara diventa abbazia nel 1546
Nel 1798 comincia una rapida decadenza: in seguito alla soppressione delle corporazioni religiose, il monastero viene abbandonato, saccheggiato, ridotto a casa colonica e abitazione.Nel 1804 il complesso viene affidato ai frati trappisti che vi aprono una scuola; le difficili situazioni politiche costringono però i frati ad andarsene, lasciando ricadere il monastero nell'abbandono e nella rovina.La proprietà passa nel 1868 al marchese Giacomo Durazzo, tre anni dopo ai Padri Somaschi, per tornare nel 1901 ai Padri Certosini.Nel 1990 Gianenrico Mapelli acquista l'abbazia e dà inizio ad un'opera di restauro senza precedenti che restituisce al monastero la sua antica bellezza
L'orto ideato dai monaci è oggi l'unico giardino monumentale all'italiana in tutta la Liguria
E' possibile visitare l'Abbazia, guidati da storici dell'arte, inizia dal seicentesco portale, da dove è possibile godere un panorama che abbraccia tutto il Golfo del Tigullio. Dal cortile, con la cinquecentesca torre di difesa si raggiunge il chiostro inferiore e la cappella, passando per la porticina dei monaci