settembre 07, 2008

Il sindaco di Portofino


«PORTOFINO farà come Seborga (il piccolo Comune dell’estremo ponente ligure che si considera ente territoriale autonomo, con tanto di sovrano e moneta locale)». Scherza (ma non troppo) il sindaco del Borgo, Giorgio Devoto. Non gli piace, e si sente, l’idea del ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli di creare a Genova una città metropolitana. Ovvero una fusione fra Comune di Genova e Provincia, con il trasferimento al nuovo ente di alcune competenze strategiche (come strade e scuole) ora in mano all’amministrazione provinciale.
I Comuni rimarrebbero in vita, ma con qualche potere in meno di oggi. E se al primo cittadino portofinese non va giù neppure la proposta di una Provincia chiavarese, il sindaco di Chiavari Vittorio Agostino punta proprio a questa, riportando d’attualità un tema molto dibattuto tra la fine degli anni ’80 e la prima metà degli anni ’90. «Il potere deve essere del popolo e le persone più vicine al popolo siamo noi dei Comuni - ricorda Giorgio Devoto da Portofino - finiscano i carrozzoni delle Province e tutti gli enti che non servono a nulla, se non a fare chiacchiere». Compreso il progetto della città metropolitana.

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